Richard Gere e il suo impegno per il Tibet
Il questi giorni problematici per il Tibet presentiamo un articolo che narra l’impegno concreto di Richard Gere per il popolo tibetano.
Inflessibile con se stesso e generoso con gli altri, Gere è una di quelle rare persone che, giunte in cima alla scala sociale, sa cosa conta davvero. Attivamente impegnato in numerosi progetti per gli aiuti al Tibet, sa integrare la sua figura pubblica hollywoodiana con i richiami più profondi del suo cuore.
Autoconsapevolezza e politica
Riprendo il discorso sulla consapevolezza e politica. Ringrazio tutti coloro che hanno citato e ripreso o citato il mio articolo precedente Consapevolezza politica : De Biase, Selvatici, Daniel, thomas yancey, YANNB, Corrado. Mi scuso con eventuali altri siti di cui non sono venuto a conoscenza.
De Biase in un suo recente articolo si chiede cosa abbiamo in comune e che cosa sentiamo di avere in comune, riferendosi alle persone connesse in Rete che possono influire sull’agenda setting, cioè sulle priorità dei temi di discussione da parte dei media.
E’ una domanda a cui mi piace provare a rispondere. Come afferma De Biase, per iniziare, siamo tutti italiani. Aggiungo, abbiamo forse una mentalità ampia, internazionale, non limitata ai provincialismi dell’italietta. Read more
Pecunia non olet
C’è un soggetto che occupa costantemente i pensieri del 90% delle persone. Un soggetto che spesso diventa un chiodo fisso. Un soggetto sul quale la maggior parte dell’umanità non riesce a tenere un atteggiamento neutro ed imparziale.
Stiamo parlando del denaro. Un soggetto controverso, spinoso e difficile da maneggiare. Senza eccezioni, neanche quando il denaro viene usato come scambio per servizi di natura spirituale, anzi.
Chi chiede soldini per fornire un più o meno efficace ausilio spirituale o, come è in voga dire oggi, di “crescita personale” tocca, anche involontariamente, tante corde scoperte nel potenziale cliente e mette in gioco una serie di convinzioni tale da innescare le reazioni più svariate. È come scoperchiare un Vaso di Pandora.
Gli antidepressivi non funzionano, ma in particolare quando scadono i loro diritti commerciali
Recentemente vi è stata una forte enfasi sui media rispetto allo studio sugli antidepressivi. Ad esempio Repubblica l’ha posto in prima pagina “Gli antidepressivi? Sono inutili. Meglio una chiacchiera del Prozac“.
Avendo già scritto su questo tema su Indranet (La mia amica ha avuto una “mentite”), sul vecchio Innernet (versione pre-blog in un articolo che pubblicherò di nuovo a brevissimo) e avendo visto diversi esempi durante vent’anni di pratiche corpo-mente-spirito che queste spesso possono sostituire gli psicofarmaci ma in altri casi non possono, prima di salire sul vagone del “ecco! Le case farmaceutiche ci hanno ingannato fin’ora! Non servono a niente”, ho voluto aspettare qualche altra notizia.
Che gli antidepressivi siano un enorme business, che le case farmaceutiche siano immorali nel patologizzare i comportamenti, che gli accademici vadano a braccetto con le industrie, che troppi medici siano parte del gioco prescrivendo psicofarmaci con leggerezza senza considerare l’essere umano che hanno di fronte e le sue vere problematiche, tutto questo lo sappiamo, fa schifo. Read more
Consapevolezza politica
Da qualche settimana si è aperto un dibattito tra alcuni blogger italiani sugli strumenti per l’informazione e la partecipazione politica su Internet e sui problemi dell’agenda setting, ossia sulle priorità dei temi di discussione da parte dei media. Sono stato presente a questo dibattito più che altro commentando sul blog di Luca De Biase che si è fatto promotore del tema e con spirito di inclusione sta tenendo le fila del dibattito. Dal suo articolo del 15 febbraio:
Read moreLa democrazia non è definita solo dalla libertà di votare (perché si vota anche sotto una dittatura), ma anche e soprattutto dalla libertà e dalla qualità dell’informazione politica e del dibattito sulle decisioni da prendere […] Blogger e social network stanno già sviluppando una forma di scambio di notizie che si potrebbe chiamare “informazione di mutuo soccorso” per ovviare alle carenze dell’informazione ufficiale.
Ciò che manca nel progresso tecnologico

Vista da fuori, la caratteristica più impressionante dell’occidente è stata il suo dinamismo, la sua ossessione per lo sviluppo e la dominazione. Vista da dentro, la stessa caratteristica diventa la nostra fiducia nel progresso.
In particolare, negli ultimi quattro secoli, la nostra fiducia nei benefici del progresso scientifico e tecnologico. Magari non stiamo andando verso una direzione, ma stiamo fuggendo da un’altra, per evitare qualcosa che non vogliamo.
Read moreNon è troppo presto per affermare che forse la rivoluzione industriale non è stata all’altezza delle sue promesse, almeno per quanto riguarda la felicità, l’appagamento, la salute, la sanità mentale e la pace dell’uomo. Di certo, essa sta avendo un impatto terribile, e forse catastrofico, sulla Terra. La Tecnotopia sembra aver già fallito, ciononostante continui ad andare avanti, espandendo il suo raggio di azione e diventando sempre più arrogante e pericolosa.