Innernet: Journey into Awareness
and Anima Mundi

12
Sep
2024
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James Hillman “100 anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio” recensione

James hillman.cento anni di psicoterapia.jpgDopo un secolo di psicoterapia, che avrebbe dovuto accrescere la sensibilità dell’uomo, il mondo sembra peggiorare. Per James Hillman, la radice del problema risiede nell’esclusione del mondo stesso dal processo psicoanalitico. La sofferenza dell’anima di fronte a un pianeta inquinato, rumoroso, esteticamente impoverito e carico di conflitti non viene considerata.

James Hillman, allievo di Jung e direttore dello Jung Institute di Zurigo, incarna una coscienza profonda all’interno del panorama psicoanalitico. Con il suo spirito provocatorio e fertile, Hillman mette spesso in discussione i fondamenti stessi della pratica analitica, specialmente in relazione ai legami tra psicoanalisi e società. È il “bambino ribelle” della psicoanalisi. Read More

16
Aug
2024
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ทางแยกแห่งความเมตตา: เส้นทางเชื่อมโยงของคริสต์ศาสนาและพุทธศาสนาในเชียงใหม่

เมื่อฉันขี่สกู๊ตเตอร์ไปยังศูนย์มูลนิธิดอกไม้ป่าของซิสเตอร์อนารักษ์ พร้อมกับของขวัญสำหรับเด็กกำพร้าและคุณแม่ที่ต้องการความช่วยเหลือ ฉันรู้สึกทึ่งกับการอุทิศตนของเธอให้กับชุมชนเชียงใหม่ ระหว่างทางฉันเห็นป้ายศูนย์วิจัยและฝึกอบรมสำหรับชุมชนทางศาสนา-วัฒนธรรม ทำให้ฉันเกิดความสนใจในแง่มุมอื่นๆ ของผ้าทอวัฒนธรรมที่มีชีวิตชีวาของภูมิภาคนี้ ศูนย์ของบาทหลวงนิพจน์ “ศูนย์วิจัยและฝึกอบรมศาสนา​ และวัฒนธรรมชุมชน​ (RTRC​)”


ด้วยความอยากรู้อยากเห็น ฉันจึงเข้าไปข้างในและพบโบสถ์ที่มีรูปปั้นของพระเยซูในท่าทางการนั่งสมาธิบนดอกบัว ซึ่งเป็นการแสดงภาพที่ไม่ธรรมดาในคริสต์ศาสนาหลัก

เมื่อไปถึงมูลนิธิดอกไม้ป่า ฉันได้สอบถามเกี่ยวกับสถานที่น่าสนใจนี้กับซิสเตอร์อนารักษ์ เธออธิบายว่า ที่นี่ได้รับการจัดการโดยบาทหลวงนิพจน์ พระคุณเจ้าอาวุโสที่มีปัญญา ฉันขอข้อมูลติดต่อของเขาเพื่อแสดงความต้องการที่จะพูดคุยเกี่ยวกับงานของเขา ซิสเตอร์อนารักษ์ยืนยันว่าท่านยินดีที่จะแบ่งปันความคิด

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12
Aug
2024
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Crocevia della Compassione: i Percorsi Intrecciati del Cristianesimo e del Buddhismo a Chiang Mai

Mentre guidavo il mio scooter verso il centro della Wildflower Home Foundation di Sister Anurak, portando doni per gli orfani e le madri bisognose sotto la sua cura, rimasi colpito dalla sua profonda dedizione alla comunità di Chiang Mai.


Lungo la strada, un cartello per il “Centro di Ricerca e Formazione per le Comunità Religiose-Culturali” ha suscitato la mia curiosità, suggerendo un’altra sfaccettatura del vibrante arazzo culturale/spirituale della regione.

Guidato dalla curiosità, sono entrato e ho incontrato una cappella che ospitava una straordinaria statua di Cristo in una posa di meditazione del loto, una rappresentazione insolita nel cristianesimo tradizionale.

All’arrivo alla Wildflower Home Foundation, ho chiesto a Sister Anurak informazioni sull’intrigante struttura, che mi ha spiegato essere gestita da Padre Niphot, un saggio anziano sacerdote. Desideroso di approfondire, ho richiesto i suoi contatti, esprimendo il desiderio di discutere il suo lavoro. Sister Anarak mi ha assicurato la sua disponibilità a condividere idee.

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10
Aug
2024
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Crossroads of Compassion: The Intertwined Paths of Christianity and Buddhism in Chiang Mai

As I scootered toward Sister Anurak’s Wildflower Home Foundation center, bearing gifts for the orphans and needy mothers under her care, I was struck by her profound dedication to the Chiang Mai community.

Along the way, a sign for the “Research and Training Center for Religion-Cultural Communities” piqued my curiosity, hinting at another facet of the region’s vibrant cultural tapestry.

Driven by curiosity, I stepped inside and encountered a chapel housing an extraordinary statue of Christ in a lotus meditation pose—an unusual depiction in mainstream Christianity.

Upon arriving at the Wildflower Home Foundation, I inquired about the intriguing facility with Sister Anurak, who explained that it was managed by Father Niphot, a wise elder priest. Keen to delve deeper, I requested his contact details, expressing a desire to discuss his work. Sister Anarak assured me of his willingness to share ideas.

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21
Apr
2024
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U.G. Krishnamurti. The Divine Anarchist

u g krishnamurti2.jpgU.G. Krishnamurti lives off of whatever fits in the small suitcase he carries with him around the world. Already a renown speaker at the age of 19, a fully educated Brahmin, destined for unparalleled spiritual and intellectual greatness, U.G. left it all. A true master of Advaita-Vedanta, although he would never label himself as such. A man without face, without shame, without pride. A man who is truly free; a man unadorned.

It is December 21, 2001 in Bangalore, Karnataka, India. Just the night before I had met my friend Kirsti on the dirt road outside of Ramana Maharshi’s ashram in Tiruvannamalai, Tamil Nadu. Kirsti, originally from Finland, had come to India on three week tour twenty-five years ago, became a sadhu and has never stepped outside of Indian soil since.

“I just got word. Guess who’s in Bangalore?” she asked.
“I have no idea.”
“Guess,” she said. “He’s the ultimate anarchist.”
“Krishnamurti?” I joked. “I thought he was dead.”
“The other one,” she said, “U.G. You must know of him.”
“Only by name, really.”

She smiled in such a way that made me very curious. “I guarantee you have never met anybody like him,” she giggled. “If you want to know how far somebody can go, you just might want to check him out.”

Less than twelve hours later, I am aboard the cheapest, most run-down Indian bus I had ever set foot on, the engine so desperate and the parts so worn that the bus vibrates the whole of the five hour journey. I sit alongside my sadhu friend as rain pours outside, and sometimes inside the bus, en route to visit U.G. Krishnamurti.

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6
Oct
2022
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Al di là  del materialismo spirituale di Trungpa Rinpoche, recensione

Chogyam Trungpa Rinpoche è stato forse il più innovativo maestro di Buddismo del secolo scorso. Nato in Tibet nel 1939, fa parte di una discendenza di tulku, della scuola Kagyu, nota per porre una forte enfasi sulle pratiche di meditazione.

Oltre a questo ha avuto una formazione anche nella tradizione Nyingma, la più antica delle quattro scuole, ed era un aderente del movimento ecumenico ri-me (“non-settario”) all’interno del Buddismo Tibetano, che aspira all’unità tra le diverse scuole.

Durante l’occupazione cinese nel 1959 è dovuto fuggire dal Tibet in modo rocambolesco insieme a pochi altri monaci. Traversarono le montagne dell’Himalaya a piedi e a cavallo per raggiungere l’India, dove insegnò in una scuola per giovani lama.

Nel 1963 si diresse in Inghilterra per studiare ad Oxford e, dopo una serie di esperienze tra le quali l’apertura di un centro di meditazione e un incidente d’auto che lo lasciò parzialmente paralizzato, decise di lasciare i voti monastici, si sposò con Diana Pybus, allora sedicenne, e insieme si trasferirono negli Stati Uniti, dove fondò altri centri di meditazione.

Le sue scelte portarono a diverse controversie ed al suo isolamento dagli ambienti tibetani di quel tempo. Ciò nonostante Trungpa Rinpoche proseguì per la sua strada. Sentiva l’inesorabile chiamata alla diffusione dell’antica saggezza tibetana negli ambienti laici usando nuove forme e nuovi linguaggi.

La sue grandi capacità di comunicazione gli hanno facilitato il contatto con settori molti ampi della ricerca del vero, non necessariamente buddisti. Pubblicò decine di libri, tenne centinaia di discorsi, fondò centri di meditazione in tutto il mondo e invitò ad insegnare alla Naropa University, fondata negli anni ’70 a Boulder (Colorado), insegnanti delle più svariate tradizioni di ricerca.

A tutt’oggi la Naropa University ospita corsi di cultura buddista e di meditazione, ma anche di teatro, danza, calligrafia cinese, arti marziali, cerimonia del té e quant’altro per portare l’arte contemplativa nella vita quotidiana.

Al di là del materialismo spirituale è la trascrizione di una serie di discorsi dedicati a mettere in guardia i praticanti dai pericoli del percorso spirituale. In particolare Trungpa Rinpoche ci ricorda come l’ego sia in grado di appropriarsi anche della spiritualità al fine di rafforzarsi.

L’ego ha l’abilità di tradurre tutto nei suoi termini e di fare suo anche lo stesso percorso di conoscenza che è la sua più grande minaccia (“l’Io che cerca di conseguire la spiritualità è un po’ come volere assistere al proprio funerale”).

Così se gli insegnamenti parlano della rinuncia all’ego, l’ego farà del suo meglio per simularla, senza tuttavia portare ad alcuna reale trasformazione. Come esempio potremmo considerare quelle persone talmente “umili” e “semplici”, che le rare volte che parlano lo fanno sempre a bassa voce e non si alterano mai, simulando serenità e distacco spirituale.

Oppure coloro che sono così compassionevoli che sono sempre pronti a dare consigli spirituali a riguardo dei problemi altrui, ma ignorano i propri. O, ancora, quelli, di segno opposto ma complementare, che parlano di esperienze di stati “elevati”, “raggiunti” in meditazione come un imprenditore si esprimerebbe riguardo ai fatturati aziendali? Da non dimenticare infine coloro che credono di comprendere i maestri leggendo e recensendo i loro libri :-)

Trungpa Rinpoche ci riporta nella realtà affermando che lo scopo della meditazione non è di provare stati elevati, né di afferrarli e conservarli, ma di essere semplicemente presenti, consapevoli nel momento.

Finché la nostra attenzione viene catturata da ciò che vogliamo ottenere dal percorso, non vediamo ciò che ci sta veramente accadendo. Trungpa mette anche in avviso sulle pratiche di concentrazione, che a lungo andare potrebbero portarci a diventare introversi ed a chiuderci in un pesante dogmatismo perdendo così anche il senso dell’umorismo.

La rete di autoinganno ha le maglie molto strette ma i nodi si possono sciogliere con il fuoco della consapevolezza.

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Chogyam Trungpa. Al di là del materialismo spirituale. Astrolabio. 1976. ISBN 8834002822

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21
Sep
2022
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Pura coscienza

La scienza spesso inizia con il presupposto che la mente, come la coscienza, è in qualche modo il risultato dell’attività cerebrale. Al contrario, lo yoga spesso considera sia la mente che il cervello – ma, in ultima analisi, tutta la materia – come pura coscienza . La differenza fra i due punti di vista può non essere così grande come appare all’inizio.

Scienza e yoga: un’indagine particolare sulla mente

«Cos’è la mente?», chiede lei con il suo solito, penetrante sguardo fisso.

Faccio un respiro profondo e comincio a pontificare esaurientemente sulla mia ultima teoria: «Il modo in cui la vedo è che il cervello è come una radio ricevente che funge da risonatore per localizzare parzialmente un “campo della coscienza” più ampiamente variato…».

Alla fine della mia elaborazione, lei mi guarda a metà tra l’interessata e la divertita: «Continua a fare analogie», mi dice, «ma non prenderle così seriamente».

Questo accadde quindici anni fa, durante un incontro con la mia insegnante spirituale, una donna che, con il suo interesse sulle intersezioni tra lo yoga e la scienza, mi ha stimolato a esplorare ulteriormente questo argomento. Ora, invece di cercare d’intrappolare la mente dentro un particolare punto di vista, sto tentando di aprirla per me stesso. Offro questi bagliori di ciò che la mente potrebbe essere, usando contemporaneamente la scienza e lo yoga.

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18
Apr
2022
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La filosofia perenne di Aldous Huxley

La Filosofia Perenne di Huxley è un’antologia di scritti spirituali di diverse tradizioni orientali e occidentali, ordinati sapientemente dall’autore secondo i grandi temi che stanno a cuore al ricercatore della coscienza.

Aldous Huxley è nato il 26 luglio 1894 in Inghilterra e morì nel 1963 in California, nello stesso giorno in cui assassinarono il presidente Kennedy.

Durante l’adolescenza, a causa di una malattia, perse completamente la vista per due anni. Successivamente, pur avendone recuperato una parte, ha sempre avuto seri problemi di vista. Questo non gli ha tuttavia impedito di laurearsi con lode e di occuparsi di letteratura.

Scrittore di romanzi e saggi, negli anni della sua maturità ha concentrato i suoi sforzi di scrittore verso i temi filosofici e spirituali. La Filosofia Perenne, probabilmente il suo saggio più importante, è stato scritto nel 1945 mentre viveva negli Stati Uniti dopo esservi emigrato nel 1937, disgustato dalle dittature presenti in Europa a quel tempo. Huxley, oltre che avvicinarsi intellettualmente alla spiritualità, frequentava la Vedanta Society californiana dove praticava la meditazione con assiduità.

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